Riproponiamo l’articolo di Alessio Fresco, laureato in scienze motorie, atleta di tritahlon con diabete T1, pubblicato sul sito/rivista online www.sportopolis.it
L’Associazione Fiorentina Diabete ODV (AFD) ha organizzato per le proprie associate e associati un corso presso la bellissima e storica struttura sportiva degli Assi Giglio Rosso di Firenze, situata lungo il viale dei Colli che porta al Piazzale Michelangelo.
L’AFD ha voluto dedicare il corso al tema “Progetto Toscana Diabete e Sport“, atteso che l’attività sportiva è parte fondamentale della cura della malattia, oltre che delle sane abitudini di vita. Facile da dire ma ben più arduo da mettere in pratica, soprattutto per le persone con diabete insulinodipendenti che, scoraggiate dagli episodi di ipoglicemia che possono verificarsi per il consumo di energia, tendono ad abbandonare completamente lo sport nella falsa convinzione di essere inadeguati, con conseguente senso di grande frustrazione.
L’idea del corso è stata proprio quella di dimostrare il contrario e cioè che, con le adeguate conoscenze sul funzionamento del proprio corpo e sulle reazioni allo stress fisico, nessuna pratica può esserci preclusa.
La persona con diabete, prima di iniziare l’attività sportiva, deve tenere sotto controllo vari parametri: la glicemia di partenza e il suo andamento, il momento della giornata (se vicino o lontano dal pasto), la condizione fisica individuale, il tipo di attività che si intende praticare e la sua durata.
Oltre a questo è necessario comprendere anche come “funziona” il nostro corpo.
Tutto questo è stato illustrato egregiamente dai relatori: il dottor Gerardo Corigliano del Centro diabetologico AID Napoli e Presidente Onorario A.N.I.A.D (Associazione Nazionale Italiana Atleti Diabetici ) e il dottor Alessio Fresco, laureato in Scienze motorie, preparatore atletico e Ironman (gara di triathlon super lungo: 3,86 km di nuoto, 180,26 km di bicicletta e 42,195 km di corsa) e persona con diabete di tipo 1. Professionisti che hanno maturato grande esperienza sul campo oltre che in A.N.I.A.D.
L’AFD ha voluto offrire ai propri membri e ai nuovi associati un corso a tutto tondo, partendo dalla conoscenza teorica di come il nostro corpo funziona e reagisce agli stimoli, per finire con una prova pratica, affinché ogni partecipante potesse immediatamente sperimentare quanto appreso.
L’obiettivo è stato quello di dimostrare che la corretta e costante pratica di attività sportiva genera un circuito virtuoso, cui tutti dovremmo tendere, in quanto il benessere fisico porta con sé anche quello emotivo: l’opportunità di socializzazione, di sentirsi parte di un gruppo, la possibilità di raggiungere obiettivi insperati. Tutto ciò crea una gratificazione che porta la malattia in secondo piano.
Intervista ad Alessio Fresco
Come è venuta l’idea del Corso?
“Dal primo momento in cui sono entrato in contatto con AFD c’è stato questo desiderio comune di lavorare alla realizzazione di un campo scuola che potesse unire sia la teoria sia la pratica di una sessione di allenamento aerobico. Questo, per poter verificare direttamente sul campo quello che spesso viene spiegato molto bene e che poi resta soltanto appunti e parole”.
Perché proprio un allenamento aerobico?
“Per una persona con diabete, gestire un esercizio aerobico prolungato rappresenta ancora oggi un limite importante perché, al contrario delle Iperglicemie dove le tecnologie hanno risolto molto bene, le Ipoglicemie restano un rischio frequente per chi è affetto da Diabete Mellito Tipo 1 ed è insulinodipendente. L’obiezione potrebbe essere, basta non avere insulina in corpo e così si evita questo rischio ma non è possibile per tempi prolungati quindi l’unica soluzione è trovare il giusto equilibrio.
Da tempo avevo in mente di condividere questa mia esperienza maturata negli anni di allenamento su bici stazionaria (spinning per intenderci) perché, a mio avviso, è il modo migliore per gestire l’intensità dello sforzo e rimanere entro un certo range predefinito di frequenza cardiaca.
La regolazione della resistenza e l’andatura regolare (generalmente guidata dal tempo musicale dei brani scelti nella playlist) consentono di mantenere costante il battito cardiaco rendendo prevedibile (in approssimazione) l’energia consumata”.
Il corso si è svolto in palestra: com’è stato organizzato?
“L’associazione AFD è riuscita a trovare una struttura, gli ASSI Giglio Rosso che è un centro sportivo polivalente con sala spinning e dispone anche di una sala congressi. Il corso si è svolto in due fasi. Una parte teorica nel sabato pomeriggio e quella pratica la domenica mattina successiva. Il sabato la sessione si è aperta con i saluti del presidente AFD Francesco Pacini e del direttore di ASSI Paolo Graziano.
Il dottor Corigliano ha spiegato in modo impeccabile la gestione dell’attività sportiva nel diabetico Tipo 1: fisiopatologia dell’esercizio, benefici indicazioni e rischi. I partecipanti – me compreso – siamo rimasti incantati dalla sua esperienza nel settore, nonostante per me non fosse la prima volta che l’ascolto.
Il mio compito invece è stato quello di spiegare come il corpo utilizza i vari substrati energetici (soprattutto glucidi e lipidi) in relazione al tipo di esercizio fisico svolto e alla Frequenza Cardiaca scelta o raggiunta in base a come viene pianificato l’allenamento. Ho introdotto alcune strategie di gestione terapeutica e di integrazione e poi abbiamo formato i gruppi per le tre sessioni del giorno successivo. Insieme abbiamo discusso le strategie e individuato attraverso dei calcoli guidati la frequenza target per l’allenamento.
La serata si è conclusa con la seconda parte del Dottore sull’utilizzo delle tecnologie, frecce di tendenza, strategie, punti di forza e di debolezza e ulteriori approfondimenti.
La domenica mattina quindi tutti a pedalare…”.
Cosa vorresti consigliare alle persone e ragazze e ai ragazzi con diabete Tipo 1?
“Nonostante il Focus del corso fosse quello di trasferire delle conoscenze su come gestire un esercizio fisico strutturato (cioè in allenamento) in fase di spiegazione teorica, più volte ho tenuto a sottolineare come queste conoscenze contribuiscono a migliorare anche la quotidianità della persona. Il mio consiglio per tutti, anche non diabetici, è quello di ascoltarsi il più possibile nella vita facendo tesoro anche dei più piccoli segnali del corpo. L’esercizio fisico per questo è un buon maestro enfatizzando le sensazioni di ogni tipo”.
Cosa porti a casa da questo corso?
“Sono molto contento di aver avuto questa grande possibilità di condividere la mia esperienza, le mie conoscenze in ambito teorico e anche come istruttore di spinning. Riuscire a imparare cose nuove, divertendosi e giovando dei benefici dello sport in condivisione con i corsisti era per me l’obiettivo primario seppur ambizioso. Consapevole che certe cose richiedono tempo e tante prove, spero quantomeno di aver lasciato un valido metodo di preparazione all’esercizio aerobico”.