Grande prestazione di Claudio Stecchi a Nevers, in Francia, nella seconda tappa del Perche Élite Tour del 19 Gennaio. L’astista fiorentino vola a 5,70 nella gara di esordio stagionale, per migliorare di tre centimetri il suo primato personale di 5,67 realizzato nell’ultima uscita agonistica dell’anno scorso, ottenuto all’aperto in settembre a Linz, e centrando così il “minimo” d’iscrizione per i prossimi Europei indoor di Glasgow (1-3 marzo).
Claudio Stecchi diventa così il secondo azzurro di sempre nell’asta in sala, con un progresso di dieci centimetri sul 5,60 del 2012 ad Ancona, alle spalle del primatista italiano Giuseppe Gibilisco (5,82 a Donetsk il 15 febbraio 2004. Un risultato importante per per tutto il movimento nazionale: da quasi nove anni nessun italiano saliva così in alto al coperto, con il 5,70 di Gibilisco a Dessau che risaliva al 20 febbraio 2010.
La misura di 5,70 Claudio l’ha superata alla terza prova, prima di chiudere con tre nulli a 5,75, dopo un percorso pulitissimo sulle quote precedenti di 5,37 e 5,52 ma anche a 5,60 e 5,65, tutte superate senza commettere errori. Alla fine per Stecchi è arrivata anche la soddisfazione di ottenere la vittoria nel meeting Top Perché Plus, a pari merito con il campionissimo francese Renaud Lavillenie.
Queste le dichiarazioni di Stecchi sulla lusinghiera prestazione: “Sapevo di valere questa misura – racconta l’azzurro – in base a quello che riesco a fare negli allenamenti, ma poi dovevo farla in gara. Ci sono riuscito e spero che questo sia solo l’inizio. Negli ultimi mesi ho scelto di fare base a Castelporziano, nell’impianto delle Fiamme Gialle. Sempre seguendo i programmi di Riccardo Calcini, presente nelle sedute tecniche, ma in collaborazione con l’ex campione del mondo Giuseppe Gibilisco, che mi dà l’input e gli stimoli di cui avevo bisogno, e anche con Enzo Brichese, oltre che con lo staff fisioterapico. Un lavoro di team che sta già dando i suoi frutti. Ho trovato un buon equilibrio che non sentivo da tanto tempo, è come se la mia carriera fosse ricominciata. Voglio dedicare questo risultato ad Alessio Giovannini, che davvero troppo presto ci ha lasciato. Oggi ho saltato alle due quote più alte, 5,70 e 5,75, con aste prese in prestito dai colleghi spagnoli – prosegue – perché sono in attesa dell’arrivo di attrezzi adatti per queste misure. A 5,75 nel primo salto ho solo staccato, nel secondo ci ho provato, nel terzo ero vicino ma anche stanco. Non sono al massimo, perché dopo gli infortuni dell’anno scorso la gamba sinistra non è al top e in pratica è come andare con due cilindri su quattro, non spingo al cento per cento in allenamento. Ho voglia di gareggiare e di migliorarmi ancora”.
L’intervista e il testo sono a cura di Luca Cassai/Fidal